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Teatro Garibaldi

Anselmo Caputo
Nicola Di Donna
A. Langella
S. Esposito
G. Santovito
M. Crispino
Totonno Ponticelli
Ciro Sansovino
Luigi Sallustio
Carmine Gigliati
Angelo Vitiello

Dante Raiola
Michele Bianco
Francesca De Luise
Giurai
Raffaele Perillo
Osvaldo Rivieccio
Giuseppe Raiola
Crescenzo Mazza
Luigi Sorrentino
Nelli Montella
Nicola De Corsi
Raffaele Raimondo
Antonio D'Auria
Pasquale Manzo
Giuseppe D'Istria
Magda D'Amato
Cantata dei Pastori
La morte e Passione
Tina Di Lorenzo
G. Gherardi
Clara Belmonte
Gigliola Graziosi
Nicola Di Donna

Ant. e Ciro Liguoro
 
Raffaele Sorrentino
Carmela Cecchi
Peppino Raiola-Raimir
ErricoTaverna
L. Guarracino
M. Fiorentino
B. Di Maio
L. Poeti
P. Vitiello
F. Ientile
F. Di Gennaro
V. Perna

M. De Filippis
F. Sangiovanni

L. Sorrentino
G. Todisco
F. Vollaro
Leopol. Sorrentino
Nicola Di Donna
Raffaele Perillo
G. Pernice
De Pretore Vincenzo
L'uomo della luce
Gianni Pernice
Tosca
Elio Polimeno
Pierino Vitiello
Franco Penza
Mike Bozzetti
Aniello Fortunato
Giovanna Venturino
Alfredo Perillo
Gigi De Luca
Lucio Beffi

Gennaro Vitiello

Piccolo Teatro
Aniello Rivieccio
La Torre sul Pollaio
Franca Violante
Giuseppe Frendo
Pasquale Cirillo
Giulia Carola
Gennaro Vitiello
Enzo Salomone
Maria Izzo

Peppe Barra
Concetta Barra
Roberto De Simone
Lina Sastri
Lib. scene ensemble
Teatro laboratorio
Annibale Ruscello
I Quattro
Giuseppe Micera
Da qui:colonna destra del testo
Antonio Fed. Cesi
Mario Di Luca
Giacomo Nottola
Alfredo Arrotino
Raimondo Migliaccio
Domenico Borriello
Figlio di Dio
La fortuna si diverte
Tommaso Maione
Teatro Centro d. Arti
Raffaele V
iviani
Mario Frulio
Anna D'Amato
Mirna Doris
Salvatore Sorrentino
Vittoria Raiola
Mimmo Liguoro
Vincenzo Panariello
Sergio Paolillo
Franco Nastais

Felice Salierno

Pisapia Eduardo
Giuseppe Gargiulo
La nuova comp.
di canto popolare

Filippo Palumbo
Lello Palomba
Vincenzo Izzo
Nicola Di Lecce
Eva Contigiani
Lella Lullo
Antonio Borriello
Loreto Starace
Giovanni Cutolo
Gennaro Di Lauro
Ciro Bianco
Mario Ginelli
Salvatore F. Raiola
Mario Cacace
Maria Scognamiglio
M. D'Amato
R. Paolella
Giovanni Scoppa
Mimmo Liguoro
Antonio Velardo
Gino e Renato Roma
Ho ucciso mio figlio
Gius. Guastaferro
Raimondo Balzano
Antonio D'Amato

G. Pizzo
O. Pizzo
G. Di Lauro
F. Paolo d'Amato
Aggiungi un posto 
a tavola

Andrea Noto
Carla Abilitato
Ciro Abilitato
Alfredo Perillo
Lelé Speranza
Maria Pacillo
Teresa Bartolomeo
Teresa Micera
Carlo Fimeonti
Gelsomina Maresca
Vittorio Sanguigno

Federico Balzano
Franco Mangone
Luciano Raiola
Riccardo Marfi
Napoli milionaria
Natale casa Cupiello
Caviale e lenticchie
Miseria e nobiltà
Caffè chantant
Filumena Marturano
Francesco Izzo
Il Teatro della bazzarra
Febi armonici 

Ottavio Baldini
Anna Marsiglia
Angela Frappola
Marina Micera
Nunzia Parazzini
Anna Langella
Rosalba Di Gennaro
Pina Serpe
Le voci di dentro
La zia di Carlo
La fortuna si diverte
Non ti pago
Filosoficamente
La torre sul pollaio
Adamo
Na santarella
Sprazzi  Piedigrotta
Cantata dei Pastori
Passione di Gesù

Stefano Ferraro
Giacomo Ciavolino
Mario Cacace
ll Teatro Club
La zia di Carlo
La fortuna si diverte
Non ti pago
Filosoficamente
La torre sul pollaio
Adamo
'Na santarella
Sprazzi  Piedigrotta
La Cantata dei Pastori
Passione di Gesù
Stefano Ferraro
Giacomo Ciavolino
Mario Cacace
ll Teatro Club

STORIA DEL 
TEATRO TORRESE

di Salvatore Flavio Raiola

Il teatro torrese ha avuto nel passato ottimi attori e pari registi. Il "Teatro Garibaldi", soppresso da tempo per l'ignavia di molti amministratori, è stato per anni la palestra per tanti giovani attori
 Nel settembre del 1928 al teatro Garibaldi va in scena "Il deforme" una tragicommedia (così scrive il cronista dell'epoca sul giornale satirico "L'intrigante") di Anselmo Caputo. Tra gli interpreti il grande Nicola Di Donna, A. Langella, S. Esposito, G. Santovito, M. Crispino. Nicola Di Donna è stato un grandissimo attore ed un buon regista. Era dotato di una voce possente e vellutata e di una forte mimica facciale. La sua presenza in palcoscenico era di sicuro appoggio morale a quanti gli erano intorno.
Sempre di quegli anni è un'altra tragicommedia "IL Faust", arrangiata da Antonio Caputo e diretta dallo stesso. Gli attori erano Totonno Ponticelli, Ciro Sansovino, Luigi Sallustio, Carmine Gigliati, Angelo Vitiello, Dante Raiola, Michele Bianco, Vincenzo Taté e prima attrice Francesca De Luise. Il cronista dell'epoca Giurai scrisse, sempre sull'Intrigante che lo spettacolo suscitò grande ilarità tra il pubblico presente.
Nello stesso periodo il "Garibaldi" ospitò "Era innocente" una commedia scritta da Raffaele Perillo, interpretata e diretta da lui stesso, ottenendo in sala risa e sollazzi!
Il circolo "Domenico Morelli" aveva una sua filodrammatica con un cast d'eccezione, formato da Nicola Di Donna, Osvaldo Rivieccio, Giuseppe Raiola, Crescenzo Mazza (l'onorevole...) il comm. Luigi Sorrentino, Nelli Montella, Antonio Mennella, Nicola De Corsi, Raffaele Raimondo (piccoletto) Antonio D'Auria, Pasquale Manzo, Giuseppe D'Istria, Magda D'Amato, ecc. 
A Natale era d'obbligo rappresentare la "Cantata dei Pastori", a Pasqua "La morte e Passione di Gesù". Ovviamente nel repertorio non mancavano i soliti classici tragici o comici o commedie scritte da pseudo autori. Gli stessi attori si esibivano anche all'Arena "Tina Di Lorenzo" (vedi foto) in Via G. De Bottis, in piena estate, o presso l'attuale sala dell'oratorio "B. Vincenzo Romano" in Via V. Veneto, il cui palco si trovava di fronte all'attuale.
Il 2 settembre 1939 presso l'Arena Impero andò in scena "Questi ragazzi", commedia in 3 atti di G. Gherardi. Nel cast: Clara Belmonte, Gigliola Graziosi, Nicola Di Donna, Raffaele Sorrentino, Giuseppe Di Blasio e Carmela Cecchi. Suonava l'orchestra diretta da Peppino Raiola-Raimir.
Un veloce passo avanti. Domenica 23 settembre 1956 presso il Cral artistico "ErricoTaverna" in Via Teatro (un giardino all'aperto) si rappresentò: "'E Tesoro d''o Golfo" di Giuseppe Raiola-Raimir. Gli attori: L. Guarracino, M. Fiorentino, B. Di Maio, L. Poeti. P. Vitiello, F. Ientile, F. Di Gennaro, V. Perna. I cantanti: M. De Filippis, F. Sangiovanni, L. Sorrentino, G. Todisco, M. Todisco, F. Vollaro, D. Albanese, Leopoldo Sorrentino che cantarono canzoni inedite di Vollaro e Salv. Flavio Raiola e del M° Giuseppe Raiola. Si esibì la piccola Alba Buonandi. Presentò: Antonio Palumbo e diresse lo spettacolo Gianni Pernice.

I REGISTI
In questo primo periodo i più significativi registi teatrali di Torre del Greco sono stati: Nicola Di Donna, Raffaele Perillo, Pasquale Manzo, Antonio D'Auria e Gianni Pernice. L'ultima opera diretta da Nicola Di Donna pare sia stata "Il pozzo dei Miracoli", in cui diede lezione di recitazione ad oltre 1000 spettatori accorsi al Teatro Corallo. Facevano parte del cast: Giuseppe Raiola e Antonio Bigliardi.
Raffaele Perillo è stato un regista ed uno scrittore popolare, nel senso che ha quasi sempre rappresentato opere in dialetto napoletano. Della sua compagnia faceva parte Raffaele De Maio senior, bravo Razullo e ottimo scenografo.
Pasquale Manzo (vedi sezione "personaggi") è stato ed è un grande appassionato di teatro. La sua cultura teatrale è peculiare pari al suo grande amore per il palcoscenico. Pasquale Manzo come attore ha recitato con Nicola Di Donna, Giuseppe Raiola, Antonio D'Auria, Raffaele Sorrentino, G. Pernice e tanti altri. Come regista ha sempre diretto classici come: "De Pretore Vincenzo" e "L'uomo della luce". La Cantata dei pastori e la Redenzione l'hanno visto tra i protagonisti nelle vesti di Belfagor, Armenzio, Giuseppe, Caifa, Giuda.
Gianni Pernice è stato per tante generazioni un faro, un maestro, un amico. Impeccabile nei rapporti umani. E' nato modesto. E' rimasto col sorriso di un fanciullo. Ha sempre onorato il teatro ed il bel canto. Nel 1945, sotto i bombardamenti, nei sotterranei della Chiesa dei Carmelitani Scalzi (S. Teresa) allestiva spettacoli per aiutare i monaci. Fece debuttare allora S. Flavio Raiola che si esibiva come cantante: Filippo', Filippo'. Filippo', fiore di primavera, la donna tiene i peli sopra al... cuore..
In quell'anno allestì "Tosca", ovviamente egli era Mario Caravadossi. Amava la lirica e le molte sue messinscena sono state opere liriche o drammi musicati come Otello, il Moro di Venezia.
Dalla sua scuderia sono usciti attori e artisti di fama. Basta citare Elio Polimeno, attore di fama nazionale (recentemente scomparso) che ha lavorato con Fellini, Cavani, accanto ad attori come Mastroianni, Gazzara, Carlo Giuffré, ecc.
Sempre come registi non possiamo dimenticare Pierino Vitiello, Franco Penza, Mike Bozzetti, Aniello Fortunato, Giovanna Venturino, Alfredo Perillo, Gigi De Luca, ecc. Ma i due maggiori registi che Torre del Greco ha avuto sono stati a nostro modesto giudizio: Lucio Beffi e Gennaro Vitiello.
Lucio Beffi
aveva la magia dell'artista in tutte le circostanze. Era un poeta visivo. Calamitava intorno a se tutti gli attori in una sorta di ipnosi. Dirigeva, orchestrava, mimava, si trasformava, si identificava in ogni singolo personaggio e lo trasmetteva a tutti e tutti ne erano affascianti: Un paragone?: Fellini!
Partì dalla "Loreto Starace", invitato da S. Flavio Raiola e fu subito successo. Poi arricchì il "Piccolo Teatro" della Città di Torre del Greco; poi le produzioni RAI, le regie con grandi compagnie, tra cui Taranto, e le produzioni proprie.
Nel 1951 diresse "Ho ucciso mio figlio" con Aniello Rivieccio e Salvatore Raiola. La prima fu offerta nella sala della "Loreto Starace", la seconda al Cinema Oriente. Nello stesso teatro nel 1953 rappresentò "La Torre sul Pollaio" con Franca Violante, Giuseppe Frendo, Pasquale Cirillo, Salvatore Raiola, e...Lucio Beffi. Le scene di S. F. Raiola. Memorabile fu una rappresen- tazione di "Filumena Marturano" con la strepitosa Giulia Carola.
Altre perle della sua collana "Non si dorme a Kircwool", "Lo zoo di vetro", con le superbe interpretazioni di Aniello Rivieccio e le belle scenografie di Raffaele De Maio. E poi... Tupeapò", una rivista brillante, vivace, ritmata, attuale, con balli, canti, musiche, sketchs, ecc. ecc.
Gennaro Vitiello fu uno scenografo regista di più ampio respiro europeo, con l'occhio rivolto al nuovo teatro d'avanguardia. E' stato meno popolare di Beffi, ma le sue ali hanno spiccato il volo oltre frontiera. Partì come scenografo. Ricordiamo con ammirazione un bozzetto per "Il ladro e la zitella" di Giancarlo Menotti. che fu realizzato dagli allievi dell'Accademia di BBAA di Napoli negli anni 50.
L'opera di Gennaro Vitiello ha rappresentato per la nostra città un punto d'arrivo per tutti gli amanti del teatro. Di quel teatro che va oltre la lettura del semplice testo o della napoletanità. Enzo Salomone e Maria Izzo sono stati i fedeli collaboratori e continuatori del grande maestro. Il suo "Teatro Esse" ha ospitato artisti (allora giovani speranze) di grande spessore come Peppe Barra, Concetta Barra, Roberto De Simone, Lina Sastri ed altri. "La libera scene ensemble" ha continuato per anni il lavoro. Il seme era diventato albero. Aveva partorito "Le settimane internazionali del teatro laboratorio". Artisti di tutte le grandi città del mondo vennero a confrontarsi nella nostra città , e Torre del Greco si arricchì, si abbeverò a quella fonte, che tanta cultura spargeva per le sale del cinema Oriente.
Chi non ricorda "Annibale Ruscello? Dove esplose? Quale fu la sua naturale palestra? Gennaro Vitiello, un gigante della cultura teatrale italiana a cui la Società torrese di cultura ha dedicato la "Sala di lettura Gennaro Vitiello", da anni operante nella nostra città. Il piccolo teatro ebbe un'attività assai feconda, anche sotto la spunta di grandi appassionati di teatro come Lucio Beffi, Raffaele De Maio, Salvatore Campaniello, Franco Campaniello, Nino De Simone, Rodolfo Grotz, Giulia Carola, Rosetta De Sortis, Sal. Flavio Raiola, Franca Violante, Pasquale Cirillo ecc. ecc.
Si allestirono commedie di alto livello con la collaborazione di tutti, sotto la splendida regia di Lucio Beffi. Negli anni 60 intorno al giornale "La Torre" si riunirono Gennaro Di Cristo, Salvatore Flavio Raiola e Gennaro Vitiello. La futura direttrice del Giornale elaborava una terza pagina eccezionale con i suoi scritti e quelli dei suoi collaboratori. In questa direzione si mosse l'allora giovane Gennaro Di Cristo allestendo spettacoli moderni, attingendo da autori contemporanei quali Ionesco, G. B. Show, T, Wiliam ed altri, avendo la collaborazione di Giuseppe Iacovara, Alberto Guida, Eva Contigiani, P. Luigi Ortiero, Lello Ferrara, S. Marigliano, e B. Scognamiglio.
Un teatro napoletano-torrese era gestito da "vecchi filodrammatici" di sapore popolare i cui componenti erano Marcantonio Izzo e Vittorio Vitiello. Negli anni 70 Raffaele Brusa formò un gruppo teatrale di notevole valore i cui componenti calcarono i palcoscenici di mezza Italia. In questo contesto o da questo cointesto Pierino Vitiello fondò "Les amis de la pochade", con Armando Iovinelli, Luigia Stefanelli, Felice Salierno, Aniello Fortunato, Giovanna Venturino, Ines Picardi, Bianca Trapani, e tanti altri. Grande successo ottennero a Faenza ed al Teatro Bracco di Napoli.
Pierino Vitiello,
attore, cantante e regista ha poi percorso altre strade, sempre con quelle doti eccezionali di cultura che gli fanno superare qualsiasi ostacolo.

Sempre in quegli anni bisogna annoverare il Gruppo de "I Quattro" di cui facevano parte Franco Penza, Mike Bozzetti, Giuseppe Micera, Antonio Fedele Cesi, Gianni Del Grasso, Mario Di Luca, Giacomo Nottola, Alfredo Arrotino, Raimondo Migliaccio, Domenico Borriello. Grande successo con "La passione di Cristo" e "Così sia"!.
Nel 1964 il Gruppo Filodrammatico "S. Di Giacomo", diretto da Domenico Borriello, rappresentò nella sala Buon Consiglio il "Figlio di Dio" di S. Flavio Raiola, riscuotendo notevole successo. Nella metà degli anni 60 sorse anche il gruppo "R. Viviani" diretto da Gigi De Luca. Ricordiamo con piacere "La fortuna si diverte", al Bracco di Napoli, che ottenne unanimi consensi.
Gigi De Luca, attore serio, attento regista, preciso e puntiglioso, uscì ben presto dal filone filodrammatico, pur restando ancorato al teatro in vernacolo con i "suoi ragazzi". Negli anni 70 esplose a livello nazionale con gruppi di grande prestigio. Recitò con il grande Eduardo, col figlio Luca. con la famiglia Maggio e tante altre compagnie conoscendo bene il "Profumo delle tavole" dei palcoscenici di tutta Italia. E' stato ed è impresario di se stesso e negli ultimi tempi ha allestito spettacoli che hanno tutti ottenuto un successo strepitoso.
Nella festa dei 4 altari del 1997 Gigi De Luca superò se stesso in Piazza L. Palomba. Non si vedeva uno spettacolo nello spettacolo da decenni! Del suo cast faceva parte il cantante-chitarrista Tommaso Maione, che trasforma la sua chitarra in un'orchestra. Un artista che la nostra città deve ancora onorare.
Altro regista di qualità è Pierluigi Ortiero. Attore, fine dicitore, educatore, ha saputo man mano proporre una sua scuola, ove frequentano e si alternano giovani di talento. "Il Teatro Centro delle Arti" è la sua vita. Il focolare intorno a cui vanno a riscaldarsi i ragazzi ansiosi di calpestare le tavole del piccolo palcoscenico. Quanti successi! Viviani è stato sempre la fonte di ispirazione di Pierluigi "'O Vico", col suo fascino popolaresco e popolare, con i suoi costumi, con i suoi personaggi si sono sempre sposati con l'arte del nostro Ortiero, che ha sempre offerto interpretazioni eccellenti, insieme a Mario Frulio. Negli ultimi anni ha collaborato con "The voice" Anna D'Amato e Silvia D'Istria, due attrici culturalmente preparate e versatili, che affrontano con disinvoltura "parole e musica" con fascino e personalità.
Pierluigi Ortiero ha toccato tutte le corde della chitarra. Chi non ricorda il suo duetto inciso con Mirna Doris? e i suoi appuntamenti pasquali nelle varie Parrocchie cittadine ove propone con rispetto ed eleganza le "Laudi di Iacopone da Todi"? Ha sempre curato con amore e dedizione un gruppo di giovani.
Salvatore Sorrentino. Un uomo di rare doti umanitarie ed organizzative, un uomo che ha sempre onorato la nostra città anche nel settore dello Sport, costruendo l' "Olimpia La Salle", portandola in serie A... Nel campo teatrale ha allestito sempre opere educative nelle sale della SS. Trinità o presso l'Oratorio "B. V. Romano". Commedie ecologiche, sociali. Ultimamente "'O Vico" di R. Viviani con Domenico Carotenuto. Facevano parte del suo gruppo più antico Giuseppe ed Alfonso Raiola, Antonio e Ciro Liguoro, Vincenzo Panariello, Raffaele Palomba, Sergio Paolillo, Franco Nastasi, ecc. ecc. Non potevano mancare "La morte e passione" e "La Cantata dei Pastori" con l'aiuto di Felice Salierno e Pisapia Eduardo. Un altro uomo di teatro presente sin dagli anni 60 è Giuseppe Gargiulo. Si è sempre interessato di una certa napoletanità agli inizi della sua carriera fino a sfociare nelle realizzazioni e produzioni di opere del suo Centro, ottenendo ottimi risultati, allestendo spettacoli di balletto con interpreti di fama internazionale.
Quando, alla fine degli anni 60 esplose "La nuova compagnia di canto popolare" di Roberto De Simone, ci fu un'ondata di rinnovamento nella ricerca di quel tipo di espressione musicale. Molti estimatori sorsero come funghi ai piedi del Vesuvio, elaborando testi, racconti e situazioni ancestrali, formando altri gruppi similari. Nella nostra città sorsero "Li Ciaravoli" che furono i degni eredi della "Nuova compagnia...".
Le loro esibizioni attanagliavano gli spettatori più smaliziati. Furono gestiti in principio da Raffaele Brusa, ma il loro capo talismanico fu senz'ombra di dubbio Filippo Palumbo che era anche l'autore dei testi che spesso venivano musicati dal grande Cestana. Li Ciaravoli hanno calcato palcoscenici di tutto il mondo Dal Kenia alla Russia, dall'ex Jugoslavia alla Francia. Hanno inciso dischi, hanno registrato trasmissioni televisive sulle tre reti RAI. hanno arricchito il nostro patrimonio artistico. Anna Maria D'amato, Lello Palomba, Franco Nastasi, Vincenzo Izzo, Nicola Di Lecce, Eva Contigiani, Lella Lullo, Ottavio Aprea e Filippo Palumbo hanno rappresentato un'epoca, che resta per sempre nei nostri ricordi.
Un teatrante atipico che meriterebbe d'essere ancora più conosciuto dalle grandi masse è Antonio Borriello che svolge la sua attività nelle scuole e nelle Università italiane e straniere. Fa attività di ricerca sulla formazione dell'attore attraverso metodologie e tecniche di Stanislavskij, Brecht, Grotowski. Esoperto di Teatro contemporaneo ha interpretato e diretto "Pieces" di Albes, Alberti Arrabal, Beckett, Ionesco, Pinget. Dal 1975 dirige il "Gruppo sperimentale Teatro ABC". Attualmente coordina il laboratorio del Liceo Classico "De Bottis". Delle sue numerose messinscena ricordiamo Fandp etlis, IV settimana laboratorio, Performanche Bechett. Progetto donna: Da Medea a Winne. (da Samuel Beckett, Krapp's last tape, Dalla pagina alla messinscena, di Antonio Borriello).
Ci piace segnalare a questo punto un gruppo storico per eccellenza. Il "Loreto Starace". Nacque nel 1950 sotto la direzione di Giovanni Cutolo (gli attori d'allora erano: Gennaro Di Lauro, Ciro Bianco, Mario Ginelli, Salvatore F. Raiola, Mario Cacace, Maria Scognamiglio, M. D'Amato, R. Paolella, Giovanni Scoppa e tanti altri). Sul palcoscenico della Loreto Starace mossero i primi passi Lucio Beffi, Nello Riviè, F. Paolo D'Amato, Raffaele De Maio, Salv. Flavio Raiola. Mimmo Liguoro, Antonio Velardo, Gino e Renato Roma. Registi, attori e scenografi che in seguito hanno lasciato un segno tangibile della loro arte in tutta Italia. Con L'avvento di Lucio Beffi ci fu un radicale cambiamento nel settore teatrale della Starace. Beffi ebbe la collaborazione magica di Aniello Rivieccio, che fu protagonista di tante commedie e tragedie di grande valore espressivo.
Nel 1951 fu presentata al Teatro Oriente "Ho ucciso mio figlio". Poi lasciò la Starace per dirigere il "Piccolo teatro della Città di Torre del Greco. Le attività della Starace furono affidate a S. Flavio Raiola fino al 1963 che curò molte regie avvalendosi sempre della collaborazione di Ciro bianco, Giuseppe Guastaferro, Mario Ginelli, Raimondo Balzano, Antonio D'Amato, Ugo Borriello, G. Pizzo, O. Pizzo, G. Di Lauro, R. De Maio.
Successivamente il nuovo regista fece debuttare A. Civitella, F. Paolo d'Amato, Giuseppe Di Luca, F. P. Gargiulo, Gino e Renato Roma. Ottavio Baldini, Anna Marsiglia, Angela Frappola, Vittoria Raiola, Marina Micera, Nunzia Parazzini, Anna Langella, Rosalba Di Gennaro, Pina Serpe e tanti tanti altri. Le commedie che furono allestite in quel periodo furono diverse: "Le voci di dentro", "La zia di Carlo", "La fortuna si diverte", "Non ti pago", "Filosoficamente", "La torre sul pollaio", "Ho ucciso mio figlio", "Adamo", "'Na santarella", ecc. "Sprazzi di Piedigrotta" è una rivista scritta, diretta ed interpretata da S. Flavio Raiola con la collaborazione ai testi di V. Vitiello e L. Beffi con C. Bianco, R. De Maio, M. Ginelli, ed il piccolo Renato Roma. Non mancarono nel repertorio della Starace "La Cantata dei Pastori" e "La Passione di Gesù" di Stefano Ferraro. Negli anni successivi: "Il Figlio di Dio" di S. F. Raiola che nel 1963 si sposò ed abbandonò la Starace. Gli successero Giacomo Ciavolino, Mario Cacace, Gino e Renato Roma che formarono quello che doveva divenire un gruppo storico tutt'ora operante sul territorio: "Il Teatro Club".
Il Teatro Club nel corso della sua ventennale attività ha allestito oltre quaranta tra commedie brillanti, comiche e drammatiche. Nel corso degli anni il repertorio è andato sempre più arricchendo, fino a raggiungere un grandissimo successo con "Aggiungi un posto a tavola". Gino Roma cura la regia con gusto e disinvoltura e sempre con una maggiore padronanza dei mezzi espressivi, coadiuvato sempre dal fratello Renato, che è un attore nato, serio, attento, spontaneo, sincero. Riesce a disegnare i suoi personaggi come pochi. A questi due fari si sono aggiunti nel corso degli anni: Andrea Noto, Carla Abilitato, Ciro Abilitato, Alfredo Perillo, Lelé Speranza, Maria Accardo, Maria Pacillo, Bruno Sacco, Antonio Carmosino, Teresa Bartolomeo, Teresa Micera, Carlo Fimeonti, Gelsomina Maresca, Vittorio Sanguigno, Federico Balzano, Franco Mangone, Luciano Raiola, Riccardo Marfi e tanti altri talenti. Tra le opere più significative segnaliamo: "Napoli milionaria", "Natale in casa Cupiello", "'Na santarella", "Caviale e lenticchie", "Miseria e nobiltà", "Caffè chantant", "Filumena Marturano", che fu riproposta all'Augusteo di Napoli, "Aggiungi un posto a tavola", ecc. Negli ultimi anni ha curato la scenografia del Teatro Club S. Flavio Raiola coadiuvato da Sergio Sacco e A. Mastriani. Gli allestimenti sono di Alfonso Raiola e della sua "Tecnoscena".
Un autentico uomo di teatro di grande talento nel campo musicale è Francesco Izzo (vedi sezione musica), direttore e concertatore d'Orchestra. Ha tenuto concerti in tutta Italia, riscuotendo sempre unanimi consensi. E' direttore Artistico del "De Bellis" che opera sul territorio da oltre un ventennio. Il suo stile è spettacolare: Ipnotizza i suoi orchestrali con il suo magnetismo musicale, con felici contrappunti di richiami visivi, nell'ottica di una precisa orchestrazione. Ha elaborato con tatto e sapienza diverse musiche per banda ed ha composto brani per opere sacre e profane. Stupendi i suoi concerti a Villa Campolieto organizzati dell'Ente Ville Vesuviane. Un artista che merita di essere ancora maggiormente riconosciuto. Altri due uomini di spettacolo sono: Gigi De Luca, cantautore di talento, attore, regista, organizzatore e direttore artistico de "Il Teatro della bazzarra". Francesco Cutolo, invece, è nato scenografo, ma cura regie teatrali ed è il direttore artistico dei "Febi armonici".

                                            S. F. Raiola

Si ringrazia il prof. Salvatore Flavio Raiola per questa sintetica storia del teatro locale, per essersi prestato a fornire questa utile cronologia, dimostrando di non amare solo il proprio teatro, ma tutto il teatro torrese, senza discriminazioni di genere, di livello o di casta (senza generalizzare).
Sopra tale guida, o falsariga, invito gli addetti ai lavori di ampliare l'argomento sulla base di un esempio di stampo umanistico: diverse testimonianze di deportati nei lager nazisti concordano nel rivelare che gli spettacoli teatrali promossi dai nazisti (per una sorta di propaganda di facciata che vedevano i prigionieri insieme nelle vesti di attori e spettatori) si distinguevano dal teatro universale di tutti i tempi non già solo per la bravura e l'impegno dei disperati, ma per l'assenza totale, tra di loro, di antagonismo, invidia gelosia ed altri sentimenti infermi, che, purtroppo, nei momenti epocali di cultura, di libertà, di civiltà allignano nell'animo, maggiormente sugli scalini più alti della cosiddetta professionalità, spesso in maniera snobistica, settaria, classista, per questo indecorosa.
Forse verrò tacciato di retorica, qualunquismo o sermonismo da pulpito rionale. Ma i fatti, i personaggi e gli avvenimenti esposti sopra, specie quelli relativi alla fervente passione dei filodrammatici, quella espressa, "battuta" sulle tavole insicure d'oratorio, di palco estemporaneo, mi danno una grande emozione: gioia, fervore e nostalgie che non possono e non devono essere dimenticate, fosse non altro per la gratitudine e il rispetto che dobbiamo ai nostri genitori, ai nostri nonni, che vedevano il teatro fine a se stesso, come veicolo d'amore, d'amicizia, di socializzazione.

                                                                                                                                      Luigi Mari